Matrimoni fuori dal comune

- 5 Giugno 2020
- By Sabrina Galeotti
- 2
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anni fa passeggiando per Via Dei Fori Imperiali a Roma mi capitò di vedere una scena che non mi sono mai tolta dalla testa. Sono passati 12/13 anni almeno eppure è ancora li nitida e quando mi soffermo a pensarci ho un sobbalzo al cuore.
Io ero li con le mie figlie, era la giornata che la Federazione Italiana Pallavolo organizzava per i bambini una serie di campetti e ognuno con le proprie società di appartenenza giocava delle mini partite. Per anni ho partecipato a questa manifestazione prima con Giulia e poi con Linda. In alcuni casi è stato devastante per la durata e il caldo che si pativa all’ombra del Colosseo, ma per altri ho dei ricordi meravigliosi. Centinaia e centinaia di bambini che con la grinta caratteristica della loro età giocano sotto l’Arena dei Gladiatori.
Quell’anno però non è per il torneo che ricordo in particolar modo quella giornata. Finite le partite, rimanemmo in centro a Roma. C’eravamo portate dei panini e abbiamo trascorso anche il pomeriggio in quella zona fantastica di Roma. Abbiamo mangiato davanti agli scavi del Foro Romano e ascoltato musica di gruppi improvvisati. Tutta Via dei Fori Imperiali era pedonale. Una meraviglia.
All’improvviso, poi, praticamente all’altezza di Santa Francesca Romana il mio sguardo è caduto per puro caso su una coppia di ragazzi che passeggiavano sul marciapiede opposto.
Erano una coppia di giovani sposi. Erano li a piedi in sola compagnia di un gruppo di 4/5 amici. Nessuno stuolo di parenti.
Non sarebbe stata così particolare la situazione se quello che ha attratto la mia attenzione in particolar modo non fossero stati i vestiti da sposi che i due ragazzi indossavano.
Sembravano usciti da una vecchia foto in bianco e nero che molti di noi hanno attaccata al muro di casa. La foto di quei nostri bisnonni o trisavoli che si sono sposati in qualche paesino della Tuscia con la semplicità tipica del secolo scorso.Potevano avere poco più di vent’anni. Lei indossava un abito semplice con un piccolo velo, mentre lui un frac.
Lei aveva un bouquet tra le mani, erano delle semplici margherite, mentre lui aveva un cappello a cilindro. Gli amici erano sulla stessa linea sartoriale.
L’idea che mi feci fu quella che i ragazzi avevano celebrato un matrimonio effetto “fuitina“, avevano acquistato i propri abiti in qualche negozio dell’usato o magari li avevano trovati in soffitta e semplicemente portati a lavare per togliergli da dosso la polvere degli anni.
Erano sorridenti, semplici, felici. Il tutto in una semplicità disarmante per chi anni prima aveva organizzato un matrimonio spendendo un bel pò di soldi e organizzato tutto nei minimi particolari. Avevo dovuto invitare un congruo numero di persone, molte delle quali praticamente neppure conoscevo perché parenti di quello che stava diventando mia marito.
Avevo dovuto rinunciare ad avere con me degli amici proprio perché il numero di invitati già era abbastanza sostanzioso e sia per motivi organizzativi che economici non potevo andare oltre.
Non rinnego quasi nulla del mio matrimonio, per non essere fraintesa, me lo sono organizzata nei minimi particolari, ho seguito il processo personalmente dall’inizio alla fine e sono rimasta soddisfatta praticamente di tutto.
Eppure quell’immagine di due ragazzi con quattro amici mi sembrò il più bel matrimonio potesse essere organizzato. Il fatto poi che ancora oggi lo ricordi in tal modo continua a darmi questa convinzione.
Rivedemmo i ragazzi nel tardo pomeriggio mentre andavamo a riprendere la macchina per tornare a casa che erano seduti, ancora con i loro particolari e meravigliosi abiti, in un pub. In una traversa di Via Labicana. Erano sempre e soltanto loro. Non so se stessero bevendo qualcosa li per caso o magari quello era il rinfresco previsto. Fatto sta che mentre la macchina si allontanava da quel pub il mio sguardo attraverso lo specchietto retrovisore continuava a rimanere li con loro.
Sono passati tanti anni, tante volte mi sono chiesta chissà chi fossero. Magari non erano neppure italiani, chi lo sa. Il mio gran rimpianto è stato quello di non scattare loro delle foto. Oggi le avrei riviste con un grandissimo piacere.
Oggi, che sto seguendo un percorso professionale che mi avvicina a questo mondo wedding, mi piacerebbe tantissimo poter riprodurre un matrimonio con quello stile… Chissà magari un giorno potrei incontrare quei ragazzi, oggi cresciuti e chiedere davvero come è nata loro quell’idea!!!n
Comments (2)
Unknown
Giu 05, 2020 at 21:18Purtroppo al mio matrimonio io e Fede non abbiamo potuto esibirci in un balletto sulle note di Blurred Lines, l'abbiamo provato fino all'una di notte con tanto di cappellino e occhiali da sole, ma l'ampli della sala comunale non funzionava (maledetti!), altrimenti avresti avuto un video wedding … da paura
RDS
Non smettere di sognare
Giu 05, 2020 at 21:56Beh si può sempre ripetere il dopo-matrimonio!!!! Sennò manda un video casalingo e lo condividiamo!!!